La ristoceutica, termine ideato da Vincenzo Lionetti, professore associato di Anestesiologia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, deriva dall’unione delle parole “ristorazione” e “nutraceutica”.
In tal senso va detto che il ristoceuta, è colui che si occupa tramite tale nuova scienza di individuare tutti quegli alimenti capaci di arrestare e migliorare lo stato di salute dei soggetti a rischio di malattie croniche e in generale il benessere di tutti.
Come nasce la ristoceutica
Tale nuova scienza è sorta proprio grazie al lavoro di ricerca effettuato dal professor Vincenzo Lionetti e dai ricercatori del laboratorio di Medicina critica traslazionale della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. I ricercatori hanno scoperto che i composti biologicamente attivi e commestibili contenuti, ad esempio, nell’olio extravergine d’oliva, nelle mele del Casentino, nel cacao, in alcuni cereali, nel pesce azzurro, nell’uva Sangiovese o nelle noci, hanno un potere benefico e protettivo per la salute.
In merito a ciò, Lionetti ha dichiarato che trovare la giusta combinazione di cibi adatti ai soggetti a rischio di malattie croniche, può dare l’opportunità a tutti di scegliere anche al ristorante i cibi più adatti alla propria salute.
Egli ha aggiunto che grazie alla ristoceutica è possibile non solo combattere le malattie croniche ma pure prevenire le malattie più comuni, senza rinunciare al piacere di mangiare fuori casa, individuando poi nella pasta uno dei migliori alimenti per la creazione di un pasto funzionale in grado di generare dei geni protettivi.
Di cosa si occupa la ristoceutica
Questa moderna disciplina scientifica nota col nome di ristoceutica si occupa essenzialmente di studiare l’interazione tra quegli alimenti definiti funzionali, ossia in grado di contenere dei nutraceutici e in qualche modo generare delle combinazioni positive e salutari.
La ristoceutica tramite lo studio degli effetti dei metodi di conservazione e di cottura sui composti biologicamente attivi vuole garantire la giusta qualità per ottenere l’effetto desiderato. Inoltre, tale scienza studia l’associazione tra gli alimenti funzionali o nutraceutici con i farmaci e le varie patologie.
Il ristoceuta grazie alle sue conoscenze di base nel campo della biomedicina, delle agrobioscienze della scienza dell’alimentazione, e alle nuove biotecnologie vuole trovare l’alimentazione adatta per i soggetti affetti o a rischio di malattie cardio e cerebrovascolari.
Considerando che attualmente malattie come il cancro, il diabete, i disturbi respiratori cronici e le malattie cardiovascolari rappresentano i principali rischi per la salute umana e le principali malattie mortali a livello globale, la loro prevenzione è divenuta fondamentale.
Ristoceutica e menù funzionali
Secondo i dati resi noti da Scientific Reports, la pasta e in particolare gli spaghetti favoriscono il rigeneramento dei tessuti cardiaci a seguito di un infarto.
Va precisato, che gli spaghetti per avere degli effetti benefici sul cuore devono essere prodotti miscelando il grano duro con la farina d’orzo, che favoriscono la creazione di difese naturali per il cuore.
Tra gli altri alimenti benefici e funzionali individuati vi sono i cavoli, i broccoli, la cicoria, la borragine, le erbe spontanee e il melograno, tutti alimenti ricchi di sostanze benefiche. Per creare una pietanza funzionale, va realizzato unendo diversi alimenti funzionali in modo da creare dei piatti sani e buoni.
La prevenzione delle malattie inizia proprio dall’alimentazione, per cui nei menù dei vari ristoranti e mense si dovranno inserire dei menù funzionali, per consentire a tutti di mangiare in modo sano pure fuori casa.
A tale scopo, i cuochi e il personale addetto alla ristorazione saranno chiamati a favorire la selezione dell’alimento funzionale tramite il processo di cottura e preparazione del cibo funzionale e tramite le informazioni esplicative al riguardo.