Soul Food: anche l’anima deve essere soddisfatta, non solo il palato

Soul Food: anche l’anima deve essere soddisfatta, non solo il palato

Il soul food, anche noto come “il cibo dell’anima” sta ad indicare la tipica cucina originaria della comunità africana dell’America del sud.
Quest’arte culinaria, molto richiesta in tutto il mondo, che si è diffusa anche in Europa e nel nostro Paese, grazie alla comunità afroamericana, rientra in quella che è la tipica cucina casalinga africana, che si basa sull’utilizzo di ingredienti economici e locali, con i quali creare dei piatti semplici e molto saporiti.
La cucina soul food non è solo cibo, ma è insieme di spiritualità e pensiero, dato che viene associato alla storia e alla cultura afroamericana.

Le origini del soul food

Il soul food o soul kitchen, nasce ai tempi della schiavitù degli africani, e per secoli queste popolazioni hanno tramandato tali ricette tradizionali che sono diventati i piatti soul food noti da tutti.
Il termine soul food è stato ideato dall’attivista e poeta, coniato da Amiri Baraka nel 1962, in risposta al pregiudizio secondo cui la sua comunità di appartenenza non avesse una cucina e lingua propria.
Egli decise di riunire in un saggio, tutte le ricette caratteristiche della cucina afroamericana, da lui definita, la cucina popolare dell’anima.
Nello stesso anno, Sylvia Woods oggi nota come la regina del Soul Food, ha aperto il suo ristorante di Harlem Sylvia’s.

In breve, si diffusero altri libri dedicati alla cucina soul e sorsero i primi ristoranti di soul food. Va precisato che il soul food si è diffuso in tutti gli Stati Uniti negli anni ‘40, quando tale idea di “anima” è divenuto un etichetta per definire ogni aspetto della cultura nera, dalla musica soul tipica del gospel delle chiese nere rurali fino al cibo.
Per le persone di colore, il soul food è motivo di grande orgoglio, per loro rappresenta un modo per riappropriarsi della propria identità culturale.
A tale cucina dell’anima è stato pure dedicato un film, “Soul Food” del 1997, la cui storia ruota attorno ad una famiglia di colore ricca che riesce a risolvere ogni conflitto davanti a un piatto soul food.

La cucina soul food

La cucina soul food, semplice e casalinga, si basa su ingredienti rurali di base come ad esempio i fagioli, la verdura, la farina di mais e il maiale.
Questa cucina piccante e gustosa è ricca di condimenti, di spezie, di cibi poveri e versatili.

La carne di maiale, è molto utilizzata nella moderna cucina soul food, e nello specifico si utilizza ogni parte dell’animale sia per realizzare ricette salate che dolci.
Inoltre, nelle ricette soul food si fa amplio uso di verdure, specie di piselli e fagioli, ma bisogna distinguere le verdure di origine africana, come l’okra e le patate dolci e quelle di origine americana come i cavoli e le rape.
La farina di mais, altro ingrediente tipico della cucina soul food, grazie alla sua versatilità è da sempre utilizzata nella preparazione del pane, delle frittelle e vari dolci.
Tra le più note tipiche ricette soul food, vanno menzionate le costolette di manzo, il pollo fritto, il mac-n-cheese l’insalata di patate e le zuppe di fagioli.
Il soul food vegan

Di recente sono sorti i primi ristoranti di soul food vegan, aventi come obiettivo quello di veganizzare la tradizionale cucina soul food.
In realtà va detto che alle origini, sin dai tempi dell’emancipazione nera, la loro dieta era prevalentemente vegetariana.
Il proprietario del ristorante “House of vegans”, il primo ristorante vegano gestito da afroamericani, nello stato della Pennsylvania, ha voluto proporre i tipi piatti della cucina afroamericana in chiave vegana dichiarando che si può mangiare in modo ricco pur essendo vegani.
Il soul food vegan è una cucina a basso contenuto di grassi e con più elevato di fibre, dunque sicuramente è più salutare e benefica.
Il cibo soul vegano si sta sempre più diffondendo, spingendo sempre più persone ad adottare un alimentazione più sana.

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