La supremazia del Parmigiano Reggiano, il “re dei formaggi“, nel settore dei latticini italiani non è un segreto.
Riconosciuto come il primo prodotto Dop più influente nel mondo nel campo alimentare, il suo successo risiede in una combinazione di elementi: dalla qualità rigorosamente controllata alla tracciabilità univoca, dal procedimento di produzione naturale al suo gusto inimitabile.
Il 2019 ha segnato un anno particolarmente trionfale per l’esportazione di formaggi italiani, con un incremento di +12,2% in valore e del +8,3% in volume.
In questo contesto, il Parmigiano Reggiano si è dimostrato essere un vero e proprio pilastro, con 102.045 tonnellate vendute all’estero, per un valore di quasi 698 milioni di euro.
Il Parmigiano Reggiano DOP, prodotto esclusivamente nelle provincie di Parma, Reggio Emilia, Modena e parte della provincia di Mantova e Bologna, mantiene un’aura di autenticità che attira consumatori da tutto il mondo.
Parmigiano Reggiano: alla conquista dei mercati internazionali
L’esportazione di Parmigiano Reggiano si estende ben oltre le frontiere italiane, rendendo questo prodotto DOP un vero ambasciatore del Made in Italy nel mondo.
Con un giro d’affari di circa 2,2 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta, il 38% delle vendite del Parmigiano Reggiano viene destinato all’estero.
I principali mercati di esportazione sono:
- Francia,
- Germania,
- Stati Uniti,
- Regno Unito,
- Canada.
Questi dati riflettono un’attività di marketing e relazioni pubbliche intensa, finalizzata a posizionare il Parmigiano Reggiano DOP come un prodotto dal gusto unico nel panorama caseario mondiale.
Ciò è stato ottenuto grazie a un forte impegno nella comunicazione, sostenuto da investimenti in marketing e nella creazione di un network di uffici stampa nei mercati di riferimento.
Il tutto, unito al rispetto delle rigide normative che regolano la sua produzione, ha permesso al Parmigiano Reggiano di consolidare la sua presenza e di conquistare nuovi consumatori all’estero.
L’espansione globale del ben noto formaggio non è esente da sfide; una delle principali è rappresentata dall’emergere di imitazioni del prodotto, particolarmente diffuse in Oriente, Sud America e nell’Est Europa: alcuni esempi includono il “Parmesan” negli Stati Uniti e in Australia, il “Parmesano” in Uruguay, il “Reggianito” in Argentina, e il “Parmesao” in Brasile.
Questi prodotti, sebbene tentino di evocare il prestigioso formaggio italiano nei nomi e nelle etichette, non riescono a replicare la qualità e l’unicità del vero Parmigiano Reggiano, frutto di un processo produttivo fortemente legato al suo territorio d’origine e a secolari tradizioni.
La comparsa di queste imitazioni ha indotto il Consorzio del Parmigiano Reggiano a rafforzare le proprie strategie di comunicazione e riposizionamento del marchio, allo scopo di enfatizzare i tratti distintivi che rendono il Parmigiano Reggiano un prodotto unico nel panorama gastronomico mondiale.
Tra queste caratteristiche si annoverano la sua naturalezza, l’assenza di additivi, una rigorosa tracciabilità, e un lungo processo di stagionatura.
Tuttavia, nonostante queste difficoltà, il Parmigiano Reggiano sta riuscendo a conquistare nuovi mercati grazie al suo inconfondibile gusto e alla crescente attenzione dei consumatori internazionali verso i prodotti di qualità.
Come evidenziato dalle dinamiche di esportazione, i mercati esteri stanno diventando sempre più rilevanti, dando origine a nuove opportunità per le aziende produttrici di questo inestimabile gioiello dell’agroalimentare italiano.
Parmigiano Reggiano: strategie per l’esportazione
La vendita del Parmigiano Reggiano all’estero è un’opportunità affascinante, ma impegnativa per le aziende italiane.
La strategia di espansione deve essere ben pianificata e un esempio concreto di successo in questa direzione è rappresentato dal Caseificio Beato Marco.
Questo caseificio, situato nell’Appennino Modenese, a Lama Mocogno, con una storia lunga più di 60 anni, produce un Parmigiano Reggiano di alta qualità, riconosciuto come “Prodotto di Montagna” e iscritto nel registro delle “Denominazioni di Origine Protette“.
Il segreto del loro successo risiede nella passione e nella dedizione con cui viene osservato ogni passaggio della produzione e nell’alimentazione delle sue mucche, che pascolano liberamente in un territorio montuoso superiore ai 1000 metri d’altitudine e si nutrono di erba fresca estiva e di foraggi secchi invernali provenienti esclusivamente da agricoltura locale.
Tale attenzione conferisce al latte, e quindi al formaggio, un gusto particolarmente ricco e distintivo.
Il caseificio, dedicato a Beato Marco Scalabrini, noto sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, ha saputo coniugare tradizione e innovazione, inserendosi con successo nel panorama dell’export internazionale: con il numero 2978 del Consorzio Parmigiano Reggiano, il Caseificio Beato Marco gestisce ogni anno circa trentamila quintali di latte e produce oltre 5.500 forme di Parmigiano Reggiano DOP.
Nonostante le sfide dell’esportazione, il Caseificio Beato Marco ha dimostrato che con la giusta strategia, sostenuta da un’agenzia specializzata, il processo di internazionalizzazione può portare a risultati notevoli.
Con questa prospettiva, il Parmigiano Reggiano del Caseificio Beato Marco continua ad essere un orgoglio italiano, apprezzato in tutto il mondo per il suo gusto e la sua qualità unica.